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domenica 29 aprile 2012

Usa : class action contro la Nutella



"Non è vero che la Nutella è sana"

 Una mamma americana piega Ferrero Il colosso alimentare si accorda con i consumatori Usa che hanno aderito alla class action innescata da una donna californiana: verranno rivisti gli spot che descrivono le qualità nutrizionali della crema. Il gruppo precisa: "L'accordo riguarda solo gli Usa"

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 WASHINGTON - Che la crema spalmabile italiana più conosciuta al mondo non sia proprio un alimento amico della linea, lo sanno tutti. Ma questa volta la Nutella ha dovuto fare i conti con l'ira di una mamma californiana che è arrivata fino ai tribunali per contestare gli slogan pubblicitari sull'alimentazione "sana e nutriente", innescando una class action che si annunciava molto pericolosa. E così la Ferrero Usa si è vista costretta a modificare gli spot e a pagare un risarcimento a un numero imprecisato di ricorrenti.

Tutto è nato dalla denuncia presentata nel febbraio scorso da Athena Hohenberg, madre di un bambino di San Diego, che ha accusato la Ferrero di promuovere la Nutella come "un esempio di colazione equilibrata, gustosa e sana". Al contrario, ha affermato la donna "la Nutella non è né sana, né nutriente, ed è simile a tanti altri dolci e contiene livelli pericolosi di grassi saturi". Secondo la donna gli spot pubblicitari della Nutella diffusi negli Usa non mettevano in rilievo tutti gli elementi nutrizionali della crema spalmabile, in particolare i grassi.

La Ferrero Usa, che ha raggiunto un accordo con i consumatori, si è impegnata a "modificare alcuni spot  pubblicitari sulla Nutella" e a rendere più esplicita la tabella nutrizionale sulla confezione. In un primo momento si era parlato di una multa di 4 dollari per ogni singola confezione di Nutella venduta negli Usa tra il 2008 e il 2012. Secondo alcune stime, ciò avrebbe significato un salasso da 3,05 milioni di dollari. Successivamente, Ferrero ha precisato che il risarcimento riguarda in realtà soltanto i singoli consumatori che hanno aderito alla class action.

Ferrero: "Contenzioso è problema solo americano". "L'accordo transattivo raggiunto da Ferrero negli Stati Uniti è relativo al solo contenzioso nato dalla pubblicità trasmessa negli Stati Uniti e alla conformità di quest'ultima alle esigenze della legislazione americana". Così la Ferrero chiarisce la vicenda. Il gruppo di Alba (Cuneo) sottolinea che "non vi è nessun tipo di necessità di correggere da parte dell'azienda i suoi comportamenti commerciali e pubblicitari negli altri paesi, né intervenendo sulla confezione del prodotto, né sul posizionamento di marketing". L'azienda, poi, ha spiegato che le spese legali di un prolungamento di un contenzioso di questo genere negli Stati Uniti sono generalmente molto più elevate dell'impatto economico di un accordo tra le parti. La Ferrero ha, inoltre, evidenziato che "la cifra globale della quale si è fatta menzione sui media in relazione all'accordo transattivo è ancora aleatoria, perché il rimborso è di pochi dollari per consumatore ricorrente" e "il totale dei consumatori in questione non è ancora definito". "L'utilizzo di Nutella a prima colazione con pane, latte e frutta nelle quantità suggerite - conclude la Ferrero - rimane un utilizzo raccomandato da numerosi studi scientifici di alta rilevanza internazionale nel quadro di una dieta equilibrata e gustosa, che come dice la pubblicità, fa più buona la vita".

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In seguito a una class action portata avanti da un’arrabbiata mamma californiana, Ferrero ha siglato un accordo da 3 milioni di dollari con i consumatori americani per via di una pubblicità che definiva «sana e nutriente» la colazione con Nutella. Non solo: a entrare nei confini Usa con un ovetto Kinder in borsa si rischiano multe salatissime, per via di una legge che risale al 1938. Tempi duri per il gruppo di Alba.


Che mondo sarebbe senza Nutella? Probabilmente senza l’America. Per i prodotti di punta della Ferrero, infatti, il mercato statunitense sta diventando sempre più complicato. È di poche ore fa la notizia dell’accordo extragiudiziale da 3 milioni di dollari siglato dalla controllata Usa dell’azienda di Alba nell’ambito di una class action promossa da alcuni consumatori californiani contro una campagna pubblicitaria che definiva “salutare” la Nutella. Tutto è partito da un esposto presentato lo scorso febbraio dalla signora Athena Hohenberg, residente a San Diego e madre di una bimba di quattro anni, che ha denunciato gli spot secondo cui Nutella sarebbe sinonimo di una colazione «equilibrata, gustosa e sana».
La Hohenberg si è detta «scioccata nell’apprendere che la Nutella era, di fatto non “cibo sano e nutriente” ma la cosa più vicina a una barretta di cioccolato, e contiene quantità elevate e dannose di grassi saturi». La presa di posizione della mamma di San Diego ha suscitato più di qualche ilarità, tanto che la rivista L.A. Weekly si è permessa di suggerire alla diretta interessata di leggere sul retro della confezione la lista degli ingredienti: zucchero, olio di palma, nocciole, cacao, latte scremato, siero di latte, come lecitina di soia, vanillina, etc. e di giudicare da sé se fossero meglio o peggio di altri prodotti con cui nutre normalmente la sua pargoletta. Della serie: non ci voleva molto per capire che di Nutella, come peraltro ben sanno per esperienza i bimbi di mezzo mondo, non è bene abusarne.

Nel dettaglio, l’accordo prevede che Ferrero Usa sborserà 4 euro per ogni barattolo di Nutella acquistato tra il 2009 e il gennaio 2012 in California, e nel resto degli Usa dal 2008 al febbraio 2012. Per aderire c’è tempo fino al 5 luglio prossimo, per un massimo di cinque barattoli. Ferrero Usa, inoltre, si è impegnata a rivedere le proprie politiche di marketing, evitando pubblicità a rischio di interpretazioni equivoche.
Non c’è solo la Nutella: di recente sono finiti nel mirino, stavolta della polizia Usa, anche gli ovetti Kinder. I quali possono essere consumati sul posto, ma non essere portati con sé come merenda. A dirlo una legge che risale al 1938, che vieta di porre materiali non commestibili all’interno di dolciumi confezionati: troppi rischi d’ingestione da parte dei più piccini. Così, chi entra in territorio statunitense con degli ovetti in valigia, rischia multe per centinaia di migliaia di dollari. Sembrerà incredibile, ma il pericolo non è da sottovalutare, come dimostrano i 66mila ovetti sequestrati dalle dogane statunitensi nel corso del 2010. Anche in questo caso, molte associazioni dei consumatori si sono mosse per chiedere l’annullamento della legge, ma senza ottenere alcun risultato. In realtà, più che per timore che a qualche pargoletto vada di traverso la sorpresina dell’ovetto, la battaglia sembra più orientata a prevenire il traffico di sostanze illegali all’interno degli involucri di plastica in questione.
Negli ultimi anni le autorità federali statunitensi hanno preso così sul serio la loro lotta contro gli ovetti Kinder che, in occasione della Pasqua 2008, un comunicato diramato dal Department of Homeland Security, equiparabile grosso modo al nostro ministero dell’Interno, si vantava di esser riuscito ad evitare che «questi giochi potenzialmente pericolosi finissero nei cestini pasquali dei bambini», rinnovando il solenne impegno a «Vigilare affinché prodotti dannosi non entrino all’interno dei confini degli Stati Uniti».
Nonostante veti e i divieti, Ferrero si può consolare con i numeri del bilancio 2011 – chiuso il 31 agosto scorso e approvato a fine febbraio – che evidenzia un fatturato in crescita del 9,1% sul 2010, a 7,2 miliardi di euro, seppure con un utile ante imposte in calo del 4,1% a quota 856 milioni di euro. Il tutto grazie a risultati «particolarmente brillanti», almeno a quanto si dice nel sito del gruppo (che, non essendo quotato, non ha l’obbligo di pubblicare i conti nel dettaglio) «in Russia, Stati Uniti d’America e Brasile». Insomma, gli americani continuano a mangiare pane e Nutella a colazione. Tranne, forse, la figlia della signora Hohenberg.

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studi che giudicano dannoso l’aspartame






Lo Sapevate Che: Dolcificante (anzichè zucchero)

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare cerca di far chiarezza sugli studi che giudicano dannoso l’aspartame. In attesa di un responso ufficiale, dobbiamo smettere di usarlo?
Gli effetti cancerogeni multipotenti dell’aspartame
Dottor Morando Soffritti* – tratto da “L’Ecologist italiano” nr.4 

L’aspartame è un dolcificante artificiale consumato nel mondo da oltre 200 milioni di persone. E’ utilizzato in oltre 6000 prodotti, fra i quali bevande light, gomme da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt, farmaci, in particolare sciroppi e antibiotici per bambini. E’ stato calcolato che la quantità media di aspartame assunta giornalmente da coloro che ne fanno uso è di circa 2-3 mg/Kg di peso corporeo e, per quanto riguarda bambini e donne in età di gravidanza, fino a 4-5 mg/Kg. La quantità giornaliera di assunzione di aspartame permessa dalle normative vigenti è di 40 e 50 mg/Kg di peso corporeo, rispettivamente in Europa e negli USA.
Negli anni '70, prima dell'inizio della commercializzazione dell'aspartame, furono condotti dalle industrie produttrici studi sperimentali di cancerogenicità su ratti e topi. I risultati di questi studi complessivamente non evidenziarono la cancerogenicità dell'aspartame, anche se qualche dubbio fu sollevato da alcuni componenti della comunità scientifica in relazione alla qualità della conduzione degli esperimenti ed al fatto che erano stati rilevati alcuni casi di tumore al cervello tra gli animali trattati con aspartame, e nessuno fra gli animali di controllo.
 
Per i limiti di questi studi, e soprattutto per la grande espansione che ha avuto nel corso degli anni l'uso dell'aspartame, alla fine degli anni '90 la Fondazione Europea di.Oncologia e Scienze Ambientali "B. Ramazzini" (FER) (Bologna, Italia) decise di programmare un esperimento che, per numero complessivo di animali, numero di livelli di dose studiati e conduzione dell'esperimento secondo le buone pratiche di laboratorio correntemente in uso, consentisse una valutazione adeguata sui potenziali effetti cancerogeni del composto.

Lo studio, finanziato interamente dalla FER, è stato programmato su 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine) della colonia usata da oltre 30 anni nei laboratori della Fondazione. Al fine di simulare un'assunzione giornaliera della popolazione umana pari a 5000, 2500, 500, 100, 20, 4, oppure 0 mg/Kg di peso corporeo, l'aspartame è stato aggiunto alla dieta standard nelle quantità dovute. Il trattamento degli animali è iniziato all'età di otto settimane ed è durato fino alla loro morte naturale. Di ogni animale deceduto è stata fatta un'autopsia completa ed effettuata una valutazione istopatologica di tutti gli organi e tessuti prelevati, per un totale di oltre 30.000 preparati esaminati al microscopio.

I risultati dello studio hanno evidenziato che: 
1) l'aspartame induce un aumento dose-correlato, statisticamente significativo, dell'incidenza di linfomi e leucemie maligni del rene nei ratti femmine e tumori maligni dei nervi periferici nei ratti maschi. Tale aumento statisticamente significativo è stato osservato anche alla dose di 20 mg/Kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l'uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/Kg di peso corporeo); 
2) l'aggiunta di aspartame al cibo induce una diminuzione dell'assunzione di cibo correlata con la dose del composto, senza però determinare una differenza del peso corporeo tra gli animali trattati e non trattati.

Sulla base di questi risultati viene dimostrato per la prima volta che, sperimentalmente, l'aspartame è un agente cancerogeno, in grado di indurre tumori maligni nei ratti, anche a dosi ammesse per l'alimentazione umana. I dati inoltre dimostrano che l'integrazione della dieta con aspartame non induce alcuna modificazione dell'andamento del peso corporeo degli animali trattati rispetto ai non trattati.
I risultati dell'esperimento sono stati comunicati nel corso del 2005 alle autorità di sanità pubblica, nello specifico al Ministero della Salute e all'Istituto Superiore di Sanità in aprile, in giugno all'Agenzia Europea per la Sicurezza degli Alimenti di Parma. Sempre in giugno i dati sono stati comunicati e discussi all'Università Columbia a New York, all'Istituto Nazionale del Cancro a Washington, ed al National Toxicology Program in Nord Carolina, USA.
I primi risultati sono stati pubblicati sul Giornale Europeo di Oncologia nel giugno u.s. e successivamente, i risultati finali sono stati presentati alla conferenza internazionale promossa dal Collegium Ramazzini su “Progettare il Futuro alla Luce del Passato: Vivere nel Mondo della Chimica" in Settembre 2005, i cui atti saranno pubblicati sugli Annali dell'Accademia delle Scienze di New York. Questi risultati finali sono attualmente in corso di pubblicazione su Environmental Health Perspectives (marzo 2006), una rivista pubblicata dal National Institute of Environmcntal Health Sciences del governo USA e che è classificata tra le prime due riviste scientifiche nel settore delle scienze ambientali e fra le prime cinque di sanità pubblica.
Considerando che i risultati dei saggi sperimentali condotti sui roditori sono altamente predittivi dei rischi cancerogeni per l'uomo, come riconosciuto dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) dell'Organizzazione mondiale della Sanità, i risultati di questo studio impongono, da parte degli organi preposti, un urgente riesame dei livelli di assunzione permissibili dell'aspartame. E importante inoltre sottolineare che per un agente cancerogeno, non esiste una soglia al di sotto della quale tale agente può essere considerato sicuro per l'uomo. Non bisogna inoltre dimenticare che l'obbiettivo di garantire la qualità degli alimenti è sempre stato perseguito con particolare attenzione dai legislatori. Negli Stati Uniti per esempio, dal 1958 è in vigore una norma, conosciuta come emendamento Delaney, la quale stabilisce che "non può essere ammesso nessun additivo per l'alimentazione umana in qualsivoglia quantitativo per il quale appropriati test abbiano dimostrato che causa l'insorgenza del cancro se somministrato a esseri umani o animali". Mentre tale norma nel 1996 è stata rivista nella sua applicazione per quanto riguardo i pesticidi, rimane in vigore per gli additivi alimentari, compreso quindi l'aspartame.

Il problema della sicurezza dei dolcificanti artificiali è da tempo noto e la necessità di poter avere conoscenze scientifiche adeguate è urgente, soprattutto per la diffusione che sempre di più stanno avendo i beni di consumi ipocalorici. Basti pensare che, secondo un servizio apparso sul New York Times il 15 maggio 2005, solo negli Stati Uniti sono stati introdotti nell'ultimo anno 2.225 nuovi beni di consumo senza zucchero, una cifra che rappresenta l’11 % di tutti i nuovi prodotti alimentari immessi nel mercato statunitense. Per questo motivo la FER ha da tempo in atto un programma di ricerche per valutare i potenziali rischi cancerogeni dei dolcificanti artificiali più diffusi. I dati pubblicati recentemente sull'aspartame sono solamente i primi.

* Morando Soffritti è direttore scientifico della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali “B. Ramazzini”


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Questo documentario parla dell'aspartame e del glutammato mono sodico e mostra come questi possono essere velenosi, l'aspartame non lo si trova solo in bustine ma anche di tutte quelle bibite e alimenti dietetici e a basso contenuto di calorie in cui non ne è specificata l'assenza. L'aspartame è presente in oltre 6000 prodotti sparsi per tutto il mondo.
La metà della popolazione occidentale è di età superiore ai 40 anni. Ciò significa che la metà di noi ricorda come era quando la maggior parte bambini erano sani, pieni di energia e non avevano problemi a stare in classe. Questo significa anche che circa la metà di noi sono cresciuti in un mondo dove è sempre più comune per i bambini soffrire di problemi di salute cronici, sviluppare difficoltà di apprendimento e adottare modelli di comportamento antisociale.
Una cosa è certa, la metà di noi non ha mai ricevuto nemmeno un microgrammo di aspartame prima dei 18 anni mentre i bambini di oggi ne assumono un sacco e non solo i bambini, ogni giorno milioni di persone ingeriscono aspartame che praticamente è alcol e estere di metanolo.
Il metanolo è un veleno proprio come cianuro, arsenico, belladonna, PUNTO
Usate il buonsenso. Infine il documentario consiglia un dolcificante, che è una pianta la STEVIA, coltivata in Paraguay, di cui riporto un estratto preso da Controinformazione.com, ma comunque una ricerca su detta pianta vi mostrerà molti risultati.
STEVIA
La Stevia Rebaudiana, una pianta particolare, con proprietà dolcificanti significative e che ormai da più di dieci anni uso. Purtroppo la sua reperibilità diventa ogni giorno sempre più difficile, in Europa infatti, è vietata la vendita ed ora anche in Svizzera è difficile trovarla.
La Stevia Rebaudiana:
è una piantina che raggiunge l'altezza di 60-100 cm, è resistente e non selvatica. Originaria del Sud America e precisamente del Paraguay, veniva già utilizzata nelle civiltà precolombiane ed era conosciuta come "erba dolce".La Stevioside, la sostanza estratta dalla pianta,ha un potere dolcificante 300 volte più del comune zucchero o saccarosio e non ha alcun apporto di calorie. Le sole foglie essiccate, ed utilizzate come dolcificante, hanno un potere di 40 volte superiore allo zucchero.
Viene coltivata e commercializzata nel sud America e in Giappone e, sta riscuotendo successo anche: in Cina, in Malesia e in Corea del Sud.

In Europa questa pianta è considerata fuori legge e di conseguenza non può essere messa in commercio. Nel vecchio continente non si sono voluti fare studi approfonditi sulla Stevia e il divieto, non si basa su una presunta tossicità della pianta ma, sulla mancanza di dati scientifici certi e disponibili. Che ci sia dietro lo zampino delle potenti aziende produttrici di zucchero e di quelle che producono i dolcificanti di sintesi ??
La Stevia ha un potere dolcificante 300 volte in più dello zucchero e non ha calorie e pare che non presenti alcun rischio per la salute. Invece sono accertati possibili effetti cancerogeni dai dolcificanti di sintesi.
Nel paese del sol levante sono stati intrapresi studi sulle sostanze della Stevia i quali, hanno determinato l`innocuità dei principi che determinano il potere dolcificante. In questo paese la Stevia è presente nel 50% circa dei prodotti dolcificanti. In Europa invece, non viene venduta per cause non ben chiare ma che a mio avviso credo siano ben evidenti. La legislazione è in questo senso chiara, non può essere venduta come alimento, o ingrediente alimentare o come dolcificante ma, nulla vieta ai mercati di vendere la Stevia come pianta ornamentale.
Sul mercato Svizzero, fino all`anno scorso, nelle drogherie si vendeva la Stevia sia in foglie, sia in estratto da diluire, quest`ultima soluzione la trovavo molto pratica, ora la sua ricerca diventa difficile e a quanto pare non sarà facile anche trovare la pianta. Troverei molto interessante farmi una coltivazione personale e sarebbe veramente carino; staremo a vedere!




Morando Soffritti, direttore scientifico dell’Istituto di ricerca Ramazzini.

“Abbiamo condotto ben tre studi, su ratti e su topi, trattati con aspartame a varie dosi. I risultati hanno sempre mostrato un significativo aumento dell’incidenza di casi di tumore, specie di leucemia, nelle femmine”.
Anche l’ultima ricerca dell’Istituto Ramazzini, pubblicata sulla rivista scientifica American Medical Journal of Industrial Medicine, conferma un aumento dei casi di tumore al fegato e ai polmoni, questa volta nei topi maschi. E una recente ricerca danese condotta su circa 60mila donne dimostra che l’aspartame aumenta i rischi di parto prematuro. Ma allora,come mai le autorità competenti non hanno modificato il loro parere sulla sicurezza del dolcificante? “Gli interessi economici delle aziende produttrici sono molto forti” spiega Soffritti, “e i nostri studi hanno sempre suscitato reazioni polemiche”. Qual è la posizione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare? “L’Efsa ha chiesto di ricevere tutti i dati delle sperimentazioni, ma per il momento ha concluso che non è possibile stabilire con certezza un nesso di causa-effetto tra cancro e assunzione di aspartame”. Però, qualche segnale di incertezza c’è. “Allertata dai risultati di numerosi studi, tra cui i nostri, la Commissione europea ha chiesto all’Efsa di anticipare alla fine del 2012 la revisione scientifica sulla sicurezza dell’aspartame prevista per il 2020: qualche dubbio comincia a diffondersi e gli esperti vogliono vederci chiaro”. In attesa che si arrivi a conclusioni ufficiali, come regolarsi? “Visto che, anche involontariamente, assumiamo dolcificanti contenuti in bibite zuccherate, merendine e caramelle, sarebbe meglio evitare di consumarne anche in sostituzione dello zucchero, soprattutto se diventa un alibi per mangiare di più”.

No


Andrea Poli, direttore scientifico della Nutrition Foundation of Italy

“I dolcificanti non calorici (fino a 100 volte più potenti dello zucchero e con pochissime calorie) sono utilizzati in circa 6mila prodotti di largo consumo, come merendine, bibite e medicinali per bambini. Dunque, tutti nel corso della vita assumono una certa quantità di aspartame o altri edulcoranti. Ciò dimostra che sono sicuri, anche perché ampiamente studiati e approvati dalle autorità di regolamentazione preposte. Di recente, anche l?Autorità europea per la sicurezza alimentare ha valutato come sicuri i dolcificanti non calorici, perfino per soggetti diabetici e donne in gravidanza” (mentre contemporaneamente ha deciso di anticipare la data della revisione scientifica, ndr). Ma i consumatori non ci credono: da una recente analisi della Nutrition Foundation of Italy condotta su motori di ricerca e blog, emerge che i dolcificanti in 8 casi su 10 sono considerati tossici. Come mai? “Perché negli ultimi anni sono state diffuse informazioni contraddittorie riguardo presunti rischi per la salute dovuti al consumo di dolcificanti non calorici, in particolare dell’aspartame”. Il riferimento è alle conclusioni di alcuni studi scientifici: che ne mettono in dubbio la sicurezza sono generalmente basate su studi realizzati con protocolli e modalità non conformi a quelli comunemente in uso, e che quindi non possono essere considerate accettabili da un punto di vista scientifico”. Per la tutela del consumatore è stata definita poi la Dose Giornaliera Accettabile (ADI) per ogni dolcificante. “Un limite di sicurezza che fornisce la quantità di prodotto utilizzabile ogni giorno per chilo di peso corporeo senza rischi”.
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lunedì 23 aprile 2012

Alcuni alimenti ricchi di nutrienti preziosi






I numerosi impegni quotidiani rischiano di condurci verso abitudini alimentari piuttosto monotone e poco equilibrate, che potrebbero indurci nel rischio di incorrere in carenze. Le vitamine ed i sali minerali necessari al buon funzionamento dell'organismo dovrebbero essere inclusi nella nostra dieta arricchendola di cibi specifici, a seconda delle nostre esigenze. Alcuni alimenti ricchi di nutrienti preziosi sono spesso poco conosciuti, diffusi ed utilizzati sulle nostre tavole. Alcuni di essi appartengono alle tradizioni orientali, altri, come i topinambur, sono parte della cucina contadina di alcune zone d'Italia. Proviamo a scoprirli o ri-scoprirli insieme.

Spirulina

 

La spirulina è una microalga azzurra che cresce spontaneamente in laghi dalle acque salate. E' considerata un integratore alimentare naturale, in particolare per quanto concerne il ferro. La spirulina, diversamente da quanto si riteneva in passato, non contiene vitamina B12, ma solamente degli analoghi inattivi della stessa. Non può quindi essere considerata una fonte sicura per l'assunzione di tale indispensabile vitamina. E' venduta in erboristeria in compresse o in polvere da usare nelle miniestre, nei frullati ecc.. Aiuta anche la memoria.

Semi di canapa

 

I semi di canapa (Canapa sativa), oltre ad essere fonte di aminoacidi, presentano un contenuto estremamente equilibrato di acidi grassi essenziali, come l'acido linoleico e l'acido gamma linoleico. Forniscono inoltre all'organismo vitamine del gruppo B (esclusa la vitamina B12), vitamina A, vitamina C e vitamina E. L'assunzione di semi di canapa favorisce la produzione di proteine da parte dell'organismo e la corretta attività del sistema immunitario.

Fagioli azuki

 

Si tratta di fagioli di origine Giapponese dal caratteristico colore rossastro. Sono considerati benefici per via del loro scarso contenuto di grassi e del loro elevato apporto proteico, stimato come superiore rispetto a qualsiasi altra varietà di fagioli. Contengono inoltre ferro, zinco, manganese, potassio e vitamine del gruppo B. sono ritenuti in grado di stimolare favorevolmente l'attività intestinale.

Tè Kukicha

 

Si tratta di una bevanda di origine orientale, completamente priva di caffeina e ottenuta dai rametti della pianta del tè. Per secoli il tè Kukicha è stato considerato di second'ordine, ma l'Occidente ne sta riscoprendo le proprietà. Favorisce la digestione e l'attività renale. Contiene vitamina A, calcio e ferro e può essere bevuto quotidianamente anche dai bambini. I rametti possono essere riutilizzati alcune volte dopo la prima infusione.

Ghee

Il ghee è il burro chiarificato ancora largamente impiegato nell'alimentazione indiana. Il suo utilizzo risale alla medicina tradizionale ayurvedica, che ne esaltava la capacità di favorire la digestione e di stimolare intelligenza e memoria. La scienza moderna lo ritiene un valido aiuto per il sistema immunitario. Viene preparato portando ad ebollizione il burro e schiumandolo via via fino ad ottenere un liquido chiaro e limpido che verrà filtrato e conservato in barattoli di vetro.

Fieno greco

 

E' una pianta di origine mediorientale i cui semi sono di solito utilizzati per la preparazione del curry e per arricchire di sapore diverse pietanze. I semi di fieno greco possono inoltre essere fatti germogliare all'interno di un germogliatore casalingo e consumati crudi. Si ritiene abbiano un'azione positiva nel calmare i crampi mestruali e nell'abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

Topinambur


Il Topinambur, detto anche Rapa tedesca o Carciofo di Gerusalemme (nome scientifico Helianthus tuberosus ), è una pianta appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae, con l'infiorescenza a capolino.

Il topinambur è un tubero particolarmente prezioso per chi soffre di diabete. E' infatti ritenuto in grado di abbassare i livelli della glicemia. La sua assunzione è inoltre consigliata a coloro che soffrono di carenza di ferro, per via dell'elevato contenuto di tale prezioso minerale (3,4 mg ogni 100 grammi di prodotto). Contiene inoltre vitamina A, vitamine del gruppo B e potassio. Può essere consumato sia cotto che crudo, ad esempio come aggiunta a fresche insalate.

 

Somiglia ad una patata molto mal riuscita ma il suo sapore è più simile a quello di un cuore di carciofo (da qui il suo nome comune carciofo di Gerusalemme), il topinambur è un tubero infestante e una specie finita nella lista nera nel nostro paese delle "specie aliene", essendo nativa del nord America. Vedendo la pianta, però, non possiamo fare a meno di dire che è davvero deliziosa: infatti il topinambur (conosciuta anche come Rapa tedesca) cresce facendo delle fantastiche e molto alte margherite gialle (cosa che si può ben capire dal suo nome scientifico Heliantus tuberosus) e come non innamorarsi di questi fantastici fiori? E allora perché non coltivarle sul proprio balcone?
Insomma non hanno bisogno di alcuna cura, hanno bisogno di pieno sole, non necessitano di troppa acqua e producono una quantità enorme di cibo se coltivati.

 

 

Pompelmo

 pompelmo
Si tratta di un frutto non sempre amato, per via del caratteristico sapore amarognolo. Può essere consumato a spicchi, ad esempio nelle macedonie o nelle insalate agrodolci, o spremuto. Il pompelmo è una fonte preziosa di vitamina C e di acido folico. Per via dei monoterpeni in esso contenuti, si ritiene possa svolgere una positiva azione anticancro, accanto ad altri vegetali come arance, zucca, carote e crocifere.
Marta Albè


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domenica 22 aprile 2012

ADDITIVI NOCIVI




 ALCUNI ADDITIVI NOCIVI


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 ECCO A VOI ALCUNI ADDITIVI NOCIVI UTILIZZATI DA McDONALD


E414 – gomma arabica (nelle salse e nei donuts di McDonald): può provocare riniti e asma;

E330/E331 – acido citrico e citrato trisodico (nel formaggio, nelle insalate, nei filetti di pollo, nei nuggets, nelle guarnizioni e negli sciroppi di McDonald): può provocare macchie della pelle e disturbi renali;

E450/E452 – polifosfati (nel formaggio, nei nuggets, nei milkshakes e nei donuts di McDonald): pericolosi! Rendono il prodotto morbido e succoso, conferendo l’aspetto untuoso. Provocano problemi digestivi ed occlusioni intestinali. Sottraggono calcio all’organismo e favoriscono il rachitismo. Da evitare per i bambini;

E322 – lecitina (nel formaggio, negli sciroppi e nei donuts di McDonald): forti concentrazioni possono influire sull’assorbimento intestinale;

E211 – sodio benzoato (nei sottaceti di McDonald): pericoloso! Causa allergie ed è cancerogeno;

E338 – acido ortofosforico (nel sciroppo di cioccolata di McDonald): pericoloso! Provoca problemi digestivi. Sottrae calcio all’organismo e facilita il rachitismo;

E339/E341 – fosfato di sodio e fosfato di calcio (nelle salse, nei nuggets e nei pancakes di McDonald): pericoloso! Provoca problemi digestivi, stessi effetti del E338;

E422 – glicerolo (nelle salse di McDonald): pericoloso! Provoca mal di testa, sete, nausea ed alta pressione;

E1422 – amido di mais modificato! (nelle salse e nelle guarnizioni di McDonald);

E307 – tocoferolo (nel pollo di McDonald): in grandi quantità provoca macchie della pelle e disturbi renali;

E220 – anidride solforosa (nel pollo di McDonald): pericolosa! Provoca perdita di calcio e distrugge la vitamina

E407 – carragenine (nel pollo, nelle creme di formaggio e nei gelati di McDonald): in forti dosi causa coliti ulceranti e cancro;

E150 – caramello (negli sciroppi, nelle insalate e nei donuts di McDonald): colorante ottenuto trattando gli zuccheri con il calore e sostanze chimiche come acido solforico o ammoniaca;

E620 – glutammato monosodico (negli hamburger e nei formaggi di McDonald): pericoloso! Abbassa la soglia di eccitabilità dei neuroni e provoca reazioni nel sistema nervoso parasimpatico. È responsabile di allergie e del tipico mal di testa e senso di nausea che può manifestarsi dopo aver mangiato da McDonald.



PURTROPPO NON VI POSSO FORNIRE

Ad oggi, un’analisi dettagliata (a parte per il glutammato monosodico) della carne degli hamburger.Un ulteriore consiglio: evitate di usare maionese e ketchup, contengono il cancerogeno sodio benzoato (E211) ed altre schifezze chimiche. No-comment su Coca Cola e altre bevande colorate.

…e poi McDonald cerca di imbonirvi e persuadervi pubblicizzando i propri panini come salutari ed assicurandovi di possedere tutti i controlli di qualità. La verità è che McDonald è cacca.Con la speranza che consideriate seriamente quanto male faccia mangiare da McDonald (lo stesso vale per Burger King, KFC e simili, ndr) e lungi dal voler tediarvi con discorsi salutistici ed ambientalisti (qua trovate tutte le informazioni dibattute in tribunale durante il caso McLibel: dalla deforestazione perpetrata da McDonald, alle vergognose pratiche di allevamento e macellazione, alla negazione ai propri dipendenti da parte di Ray Crock del permesso di creare qualsiasi sindacato dei lavoratori McDonald, ndr), vi dico solo una cosa, semplice: non siate pigri, svogliati, del tipo “ma dai un hamburger a un euro me lo faccio e chissenefrega”, perché così le cose non potranno mai migliorare, anzi peggioreranno. Boicottate McDonald per voi stessi, per la vostra salute fisica e mentale ma soprattutto fatelo per i vostri figli.

McDonald cacca !!



Fonte : http://buenobuonogood.wordpress.com/





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mercoledì 18 aprile 2012

ALOE VERA ANTINFIAMMATORIA E RIGENERANTE



 ALOE VERA ANTINFIAMMATORIA E RIGENERANTE........ L’Aloe vera viene usata per la cura di affezioni quali l’Osteoartrite, dove svolge una funzione simile agli steroidi senza, però, arrecare effetti collaterali, e l’Artrite Reumatoide. L’Aloe può ridurre l’arrossamento, il dolore ed il gonfiore associati alla tensione muscolare, agli strappi e alle distorsioni, alle tendiniti e alle contusioni. Utile in presenza di scottature solari, piccole ustioni, sulle punture di insetti, per l’acne mediante l’applicazione di aloe in gel sull’area infiammata e senza bendaggio per favorire meglio il suo assorbimento. L’Aloe favorisce la rigenerazione cellulare, ciò la rende un potente agente Rigenerante per tutti i tipi di ferite, siano esse interne che esterne. Alcuni ricercatori affermano che l’Aloe può accellerare l’assorbimento di Calcio e Fosforo, due minerali essenziali per il sano sviluppo delle ossa, e che riesce a rigenerare il tessuto epidermico sano otto volte più del normale. Essendo un naturale Antisettico, Antibatterico ed Antibiotico, l’Aloe è in grado di curare una vasta gamma di infezioni, comprese quelle di origine Micotica. Sempre dalle scoperte di alcuni ricercatori si consiglia l’uso dell’Aloe nei casi di piede d’atleta, Tricofitosi, Mughetto e Vulvite, molto valida l’applicazione nei casi di Verruche, Porri ed Emorroidi, molto utile l’applicazione di Aloe per ammorbidire e ridurre i Duroni sui piedi, le mani e i piedi.


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venerdì 13 aprile 2012

cervicale e altri dolori : Sale caldo



 sale grosso


Questo è proprio un rimedio della nonna, ma di quelli che danno risultati strabilianti.

Il sale caldo??

Sì sale! Quello che si butta nell'acqua della pasta. serve per tante altre cose. Si mette anche sul petto per la tosse, dove ci sono dolori muscolari, sui reumatismi (mani, piedi), torcicollo.


Funziona ancora meglio di un bagno caldo, perchè è più caldo e dura più a lungo. Inoltre il suo contenitore si adatta a tutte le forme (a differenza di una boule di gomma) ed è morbido e gradevole. "Provare per credere" diceva quello. Seguite le istruzioni e sappiatemi dire.
  • Fare scaldare in una padella antiaderente il sale grosso fino a quando inizia a scoppiettare. Versarlo in un sacchetto di doppia flanella e annodarlo bene. Appoggiarlo sulla parte dolorante. Il sale caldo avrà un effetto assolutamente benefico e aiuterà a far affievolire il dolore.




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domenica 8 aprile 2012

abbraccia gli alberi



 A volte ricevere un abbraccio è tutto ciò che ci serve.
 I nativi americani chiamavano gli alberi 
" le persone in piedi".
 

Anche se immobili gli alberi sono vivi e consapevoli, radicati nella loro esistenza.
 

Sono visti come un legame tra il cielo e la terra e fungono da guardiani dell'ambiente.
 

Gli alberi sono campi di energia vitale, vivente e intelligente.
Numerosi studi hanno dimostrato che l'interazione con le piante influisce positivamente sui bambini ed adulti, in termini di salute e benessere ed anche a livello cognitivo ed emotivo.
 

Inoltre è stato dimostrato che le piante sono in grado di reagire alle emozioni umane .



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