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lunedì 7 gennaio 2013

ingredienti da evitare in una dieta

Sono ingredienti che andrebbero evitati in una dieta sana.

 La loro pericolosità è legata alla quantità


In una dieta sana, in un regime alimentare oculato, i seguenti ingredienti andrebbero evitati. In questo caso, ovviamente, la pericolosità di simili alimenti è legata alla loro quantità.

1. Zucchero

Lo zucchero, in particolare quello raffinato, bianco, è molto pericoloso. E' calorico, fa aumentare la pressione, cambia il metabolismo, provoca problemi al fegato.

Lo zucchero bianco che ogni giorno si introduce nell'organismo così com'è o attraverso dolci, caramelle, bevande, conserve, liquori etc., è il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che utilizza sostanze chimiche altamente tossiche e che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali (vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi), presenti in origine nella canna da zucchero o nella barbabietola da zucchero, che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di vita, di energia e di salute. Il prodotto finale del processo di raffinazione è una bianca sostanza cristallina che non ha più nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza e viene venduta al pubblico per zuccherare (avvelenare) gran parte di ciò che mangiamo.

2. Dolcificanti artificiali

Evitare l'aspartame. L'aspartame è un dolcificante artificiale che si trova comunemente nelle bevande dietetiche. Questo dolcificante possiede effetti cancerogeni. L'aspartame può aumentare il rischio di leucemia negli uomini e nelle donne, di mieloma multiplo e linfoma non-Hodgkin negli uomini.

3. I grassi idrogenati

I grassi idrogenati sono il prodotto dell'idrogenazione catalitica di grassi insaturi. Il processo prende il nome di indurimento e viene generalmente utilizzato per produrre grassi concreti a partire da oli. Il prodotto principale è la margarina. Esistono anche altri tipi di preparati come gli oli parzialmente idrogenati, utilizzati dall'industria alimentare.

I grassi idrogenati hanno come vantaggio una maggiore conservabilità e un minor costo. Inoltre dosando il grado di idrogenazione è possibile ottenere grassi con diversi punti di fusione (e quindi con diversa consistenza). Il difetto principale è la presenza di acidi grassi trans che si formano durante la reazione di idrogenazione. Alcune ricerche hanno trovato una relazione tra diete contenenti molti acidi grassi trans e malattie coronariche e aterosclerosi.

Il problema più grave derivante dal consumo di grassi idrogenati è l'aumento del rischio cardiovascolare. I grassi idrogenati infatti causano un innalzamento del colesterolo cattivo (LDL) e allo stesso tempo provocano una diminuzione del colesterolo buono (HDL), peggiorando quindi "su due fronti" il rischio di incidenti cardiovascolari.

Gli oli parzialmente idrogenati si trovano nelle margarine, nei prodotti da forno confezionati, nelle basi per dolci, nelle torte, nei dolciumi, nei biscotti, nei pop corn, in tanti chips, negli oli per friggere, nelle patatine fritte, negli snack, e sono usati nella preparazione di cibi in tante catene di fast food.

Anche tanti tipi di burro di arachidi, minestre in polvere o in scatola, ed alcuni prodotti considerati "cibi sani" contengono grassi trans.

Di solito la composizione degli ingredienti sulle etichette contiene questi nomi: "oli vegetali idrogenati", "oli vegetali parzialmente idrogenati", "grassi vegetali idrogenati", "grassi vegetali parzialmente idrogenati", "margarina", e così via. 

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